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giovedì 28 aprile 2011

Stress mentale e Acidità

www.kangenbergamo.it

Sappiamo bene che uno dei mali della nostra civiltà moderna è l’alto grado di stress a
cui ci si sottopone.
Auto, moto, televisione, radio, telefoni, telefonini, computer palmari e email hanno
migliorato il nostro modo di vivere, ma anche incrementato a dismisura la quantità di
informazioni che il nostro cervello deve sopportare, a cui si aggiungono le
responsabilità del lavoro e della famiglia.

Quando siamo continuamente sotto stress, tendiamo a bruciare molti nutrienti in un
tempo molto ridotto, oppure, al contrario, non riusciamo ad utilizzare in modo
efficiente il cibo.
In tutti e due i casi si producono più acidi di quelli che il nostro organismo è in grado
di eliminare; quindi, una condizione di stress troppo prolungata può accelerare, e di
molto, l’invecchiamento.

Lo stress mentale continuo è molto peggiore dello stress fisico, proprio perché non
prevede momenti di pausa per smaltire l’acidità; e aumenta così la probabilità di
andare in depressione.
La storia è piena di uomini e donne, magari di potere che, implicati in vicende
giudiziarie e messi in prigione, nel giro di qualche anno sono prima rapidamente
invecchiati, ammalati e morti: lo stress (e quindi l’alto livello di acidi) del cadere
“dalle stelle alle stalle” li ha dapprima consumati e poi uccisi.

Emblematico il caso del giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora, che negli
anni ottanta era all’apice del successo, grazie allo straordinario ascolto della sua
trasmissione “Portobello” (raggiunse i 28 milioni di spettatori), madre di almeno la
metà delle attuali trasmissioni televisive.
Nel 1983 venne arrestato in diretta televisiva, manette ai polsi e sbattuto in cella,
accusato da alcuni pentiti di essere un camorrista che spacciava droga; venne
condannato a 10 anni di carcere.
Dopo anni di calvario giudiziario si scoprì che i personaggi che avevano fatto il suo
nome si erano inventati tutto e venne assolto con formula piena nel 1986.
Nel 1987, 4 anni dopo, ero, come tanti, davanti alla TV per guardare la prima puntata
che riapriva “Portobello” e vidi apparire un uomo invecchiato di almeno 15 anni,
capelli molto più bianchi, spento, distrutto, l’ombra del brillante conduttore che era.
Morì un anno dopo, nel 1988, stroncato da un tumore. Fu una delle più grandi
ingiustizie alla quale abbia mai assistito.
Quando siamo sotto stress produciamo più acidi di quelli che il nostro organismo
è in grado di eliminare, quindi una condizione di stress troppo prolungata può
accelerare, e di molto, l’invecchiamento.
Aaron Bonassi
Tel.: (039) 3479709367
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