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Per vivere il nostro sangue e tutte le cellule devono sempre rimanere in uno stato alcalino.
GLI ACIDI ACCELERANO LA VECCHIAIA
Il corpo ha un modo molto intelligente per trasformare questi scarti acidi in scarti solidi.
Lo stoccaggio può avvenire in molte parti, incluso il grasso corporeo. Esempi di scorie e acidi salificati nel nostro organismo sono: colesterolo, acidi urici, calcoli al fegato, acidi solforici e fosforici (puri veleni) ecc…
Per poter effettuare una neutralizzazione delle scorie e delle tossine, si necessita di minerali alcalini.
Tra i maggiori problemi causati dalle scorie acide si deve considerare che esse coagulano nel sangue rendendolo spesso e tale da ostruire i capillari. Il nostro corpo cerca di eliminare dalla circolazione queste particelle fissandole nelle pareti delle arterie per prevenire danni peggiori: il processo progressivo di accumulazione nelle arterie porta ad una restrizione progressiva di queste. Questa condizione compromette il flusso sanguigno e crea l’obbligatorietà di interventi bypass.
Un’altra tipica malattia degenerativa degli adulti, causata da una scarsa circolazione sanguigna, è il diabete, cioè un accumulo di acidi attorno al pancreas.
LE CELLULE CANCEROGENE SONO ACIDE, LE CELLULE SANE SONO ALCALINE.
I PRODOTTI ALCALINI O BASICI NEUTRALIZZANO GLI ACIDI.
La verità scientifica è che gli alcalini/basici neutralizzano gli acidi in un processo semplice e naturale.
L’acqua alcalina non ha nessun valore nutritivo o medicinale per guarire le malattie: tutto ciò che fa meravigliosamente bene è neutralizzare le scorie acide del corpo, rendendole liquide per essere eliminate dai reni.
Esempio: toccando il grasso della carne, se ci facciamo caso, le nostre dita diventano unte e la sola acqua non basta per sgrassarle. Serve anche un detergente o un sapone alcalino. Il grasso (unto) della carne è acido mentre il sapone è acido/alcalino.
Noi ci preoccupiamo di lavarci e togliere lo sporco sul corpo, ma trascuriamo completamente lo sporco accumulato dentro il corpo.
Quando il livello di acidità nel corpo si alza oltre una certa soglia compare il dolore in varie zone: il dolore è proprio dovuto alla concentrazione di scarti acidi in quella zona.
QUANDO DIVENTIAMO VECCHI DIVENTIAMO ACIDI,
QUANDO DIVENTIAMO ACIDI DIVENTIAMO VECCHI
La condizione di acidosi può essere invertita:
-1 mangiando: cambiando la dieta.
-2 utilizzando integratori alimentari, spesso molto costosi.
-3 con la meditazione.
-4 rilassarsi: lo stress è un grandissimo acidificante, molto più del cibo.
-5 BEVENDO ALCALINO PER LA SALUTE E LA LONGEVITA’
L’ACQUA è il SOLVENTE CHE CI RIPULISCE DAI NOSTRI SCARTI, che idrata la pelle.
L’acqua ha un forte vantaggio sul cibo, infatti se presa in eccesso può essere eliminata.
L’acqua alcalina provoca la stimolazione degli acidi dello stomaco creando come contraccolpo una scarica di alcalinità nel sangue. Essa pulisce e disinfetta i reni quando esce dal corpo.
Altra buona ragione per bere acqua alcalinizzata è che essa è microclusterizzata e può infiltrarsi nei tessuti in modo più efficace dell’acqua semplice. L’acqua alcalinizzata ha un alto contenuto di ossigeno che è uno dei più forti antiossidanti.
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La salute & il Business nel nostro secolo
lunedì 26 aprile 2010
lunedì 12 aprile 2010
L’acidificazione del sangue e il calo di pH nelle urine
http:www.acqua-kangen-alcalina.com
http://www.acqua-kangen-italia.com/l’acidificazio…ph-nelle-urine/
L’importanza vitale dell’equilibrio acido-basico del sangue, dove il valore ottimale pH per il sangue umano (essere vegetariano-fruttariano per disegno e piano preciso del Creatore) è tra i valori 7.35 e 7.45, mentre negli animali carnivori ed onnivori, mentre negli animali carnivori e onnivori (a sangue decisamente acido) tale livello scende ben sotto il valore 7 sulla scala acido alcalina 1-14, dove l’1 rappresenta la massima acidità,il 14 la massima alcalinità, e il 7 la posizione neutra.
L’acidosi è uno stato di intossicazione per eccesso di sostanze acide accumulate nell’organismo, come succede nei classici esempi di malattie gravi da acidificazione (osteoporosi, diabete, cancro) e negli stati di alimentazione deficiente di carboidrati (e abbondante invece di grassi e proteine).
L’acidità in chimica è la proprietà di una sostanza di mantenere in soluzione ioni di idrogeno H+ (acca-positivi), e si misura in pH.
Il pH non è dunque altro che l’abbreviazione di potenziale Hydrogenium, e rappresenta la concentrazione degli ioni H+ presenti nella soluzione.
Se misurando il pH delle mie urine trovo che esso è da 7 a 7.5 di mattina, e poi scende a 6 durante il giorno, cosa può significare?
La domanda di cui sopra è di grande utilità ed intelligenza.
Mette in effetti in risalto il problema delle analisi reali in senso dinamico, contrapposte alle analisi virtuali, fisse e teoriche, di cui sono pieni zeppi i testi di tutte le università e le bacheche di tutti gli ufficiali sanitari.
Se i ricercatori lavorassero seriamente e con più metodo, alla ricerca dei valori nei diversi momenti della giornata e nelle più svariate circostanze della vita, ci troveremmo con parametri più complessi e oscillanti, ma con una scienza assai più realistica e interessante di quella virtuale, statica e ingessata che siamo costretti a sopportare.
Ci troveremmo con tabelle assai più vere ed autentiche di quelle, spesso devianti e imbroglianti, imposte al mondo dalla Fda, tanto per fare un esempio.
Per misurare la presenza di leucociti nel sangue, i medici si accontentano in genere di dirti che l’uomo ha normalmente 6000 unità di leucociti per mm cubo di sangue.
Ci voleva il medico russo Kautchakoff, coi suoi memorabili esperimenti svizzeri del 1930, per dimostrare che quei numeri non dicevano granché sulla situazione reale, e che gli sbalzi dei leucociti erano basilari per capire la dinamica e il significato della leucocitosi.
Per fare questo, Kautchakoff organizzò dei gruppi di soggetti diversi (gruppo vegano-crudista, gruppo latte-ovo-vegetariano non crudista, gruppo onnivoro e carnivoro) e prese ad ogni singolo soggetto un campione di sangue prima del pasto principale e dopo il medesimo, mettendo a confronto le due provette appartenenti a ciascun individuo, verificando cose molto interessanti che sono rimaste negli annali della medicina e della scienza nutrizionale..
Scoprì che, nel vegano crudista, i 6000 leucociti iniziali prima del pasto restavano 6000 anche dopo il pasto, mentre nel gruppo latte-ovo-veg non crudista i 6000 raddoppiavano e diventavano 12000, e nel gruppo onnivoro-carnovoro non crudista triplicavano a 18000, a testimonianza che i cibi sbagliati agivano da trigger, o da grilletti scatenanti del pericoloso fenomeno leucocitico, allorquando i cibi prescelti sono quelli sbagliati e non compatibili con le esigenze corporali umane, per cui vengono riconosciuti e classificati dai nostri sensori interni (nell’ipotalamo) come autentici nemici invasori da contrastare e combattere mediante il sistema immunitario come materiale estraneo e non-self.
Per venire al nostro problema specifico riguardante l’equilibrio acido-basico, non esistono, per quanto ne sappiamo, esperimenti e statistiche dinamiche altrettanto sistematiche sulla acidificazione del sangue.
Bisognerebbe prendere delle persone e testar loro il sangue prima e dopo ogni diversa gamma di cibi, prima e dopo ogni azione giusta o sbagliata, prima o dopo ogni fumata di sigaretta, ogni caffè, ogni piatto di carne consumato, e così via.
Siccome gli esperimenti costano parecchio, ci vogliono sponsor e finanziatori disposti a sborsare molti fondi per amore del puro e semplice sapere, cosa che risulta essere sempre più difficile oggigiorno, dove ogni test viene innanzitutto finalizzato a dimostrare le cose che interessano ai finanziatori, e non certo quelle che rischiano di diventare armi controproducenti nelle mani della parte avversa.
Quello che sappiamo con sicurezza è che esistono alimenti alcalinizzanti, che mantengono il nostro pH inalterato (e sono tutti i frutti e le verdure allo stato crudo) ed elementi acidificanti, che tendono invece ad abbassare il pH stesso pericolosamente dai valori normali (e sono le carni, il latte, i cereali stracotti, i legumi, e tutti gli alimenti concentrati e cotti in genere).
E sappiamo pure che, ad ogni mangiata sbagliata, ad ogni proteina inopportuna contenuta nella carne e nel latte ingeriti, ad ogni carburante difettoso e problematico che andiamo a versare nel nostro sistema, parte un processo acidificante che il sistema immunitario è costretto a considerare come emergenza mortale, a stoppare immediatamente mediante l’uso di un adeguato tampone alcalino (soprattutto calcio organico, ma anche sodio e magnesio organici, che sono tutti minerali alcalini).
Più grave l’acidificazione e più calcio organico serve (e quel calcio contenuto nel cibo ingerito, nel latte ingerito, a nulla serve, essendo stato reso inorganico dalle lavorazioni e dalla bollitura).
L’intervento immunitario è istantaneo ed urgente, poiché un’acidificazione non immediatamente stoppata e corretta significherebbe morte sicura, per blocco immediato di tutte le operazioni e gli interscambi elettromagnetici che avvengono in continuazione nel sistema cellulare e nel corpo.
Ecco dunque le continue emergenze, i ripetuti prelevamenti di osseina dalle ossa, e la conseguente osteoporosi di cui sono classiche vittime i consumatori di latte e latticini, come dimostrano chiaramente le precise statistiche mondiali che vedono non a caso ai primi posti dell’osteoporosi, del diabete e del cancro, proprio i paesi a più alto tasso di consumo di latte e di carne.
Ancor meno si sa, con precisione e rigore statistico, sul comportamento del pH nelle urine, nel sudore, nel materiale biologico escretorio.
Possiamo però fare dei ragionamenti e delle ipotesi che possono far capire, ad esempio, quale è la logica e il meccanismo che fa abbassare il valore delle urine da un pH 7.5 nelle prime ore della mattina, a un pH 6 nel corso della giornata.
Chiaro che, nel sangue, tale abbassamento non è concesso, non succede e non può succedere, altrimenti moriremmo all’istante fulminati da collasso metabolico e cardiocircolatorio.
Il sistema immunitario, ogni qualvolta il pH del sangue scende dalla gamma dei valori previsti di 7.35-7.45, viene allertato dai sensori dell’ipotalamo, e invia un messaggio-missile telegrafico al midollo spinale, per il rilascio di osseina.
Nell’urina invece, e anche negli altri liquidi di scarto, tale meccanismo non scatta, per il semplice motivo che si tratta di materiale liquido ormai escreto, esternato ed esausto, già finito fuori dalla parte nobile-operativa dell’organismo, non più appartenente alla giurisdizione del medesimo, e quindi soggetto a normale processo degenerativo di ossidazione e di acidificazione.
Quindi nulla di strano, negativo e preoccupante nel fatto che esista un fisiologico calo del pH nelle urine.
In un pianeta Terra tormentato e sconquassato dalla acidificazione dei suoi improvvidi abitanti, che fanno quasi a gara a chi si acidifica di più, il consumo di antiacidi procede non a chili ma a tonnellate.
Ma i farmaci non possono sostituirsi agli alcalinizzanti naturali. Essi possono solo apportare sensazioni benefiche limitate e di breve periodo, che lasciano inalterati al loro posto i meccanismi produttori del fenomeno acidosi.
Non esiste dunque alcuna alternativa al problema se non quella di correggere radicalmente le proprie ideologie e le proprie abitudini alimentari, le quali consistono socialmente, ai tempi attuali, nel far transitare, nei nostri corpi vegeto-fruttariani, prodotti animali pieni di insidie e severamente vietati dalla scienza e dalla logica nutrizionale, cibi cotti e devitalizzati carichi di zavorra vuota, ossidante ed acidificante.
L`acqua costituisce ca. il 70% del nostro corpo, vale a dire che su 70kg di peso ca. 42 litri sono acqua. Possiamo, quindi facilmente comprendere come bere acqua alcalina ( acqua Kangen) possa essere una strada percoribile da tutti per alcalinizzare il nostro organismo in modo naturale senza l`uso di sostanze chimiche estranee alla nostra biologia.
Potete ricevere maggiori info su acqua kangen attraverso il sito:
www.acqua-kangen-alcalina.com/
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L’importanza vitale dell’equilibrio acido-basico del sangue, dove il valore ottimale pH per il sangue umano (essere vegetariano-fruttariano per disegno e piano preciso del Creatore) è tra i valori 7.35 e 7.45, mentre negli animali carnivori ed onnivori, mentre negli animali carnivori e onnivori (a sangue decisamente acido) tale livello scende ben sotto il valore 7 sulla scala acido alcalina 1-14, dove l’1 rappresenta la massima acidità,il 14 la massima alcalinità, e il 7 la posizione neutra.
L’acidosi è uno stato di intossicazione per eccesso di sostanze acide accumulate nell’organismo, come succede nei classici esempi di malattie gravi da acidificazione (osteoporosi, diabete, cancro) e negli stati di alimentazione deficiente di carboidrati (e abbondante invece di grassi e proteine).
L’acidità in chimica è la proprietà di una sostanza di mantenere in soluzione ioni di idrogeno H+ (acca-positivi), e si misura in pH.
Il pH non è dunque altro che l’abbreviazione di potenziale Hydrogenium, e rappresenta la concentrazione degli ioni H+ presenti nella soluzione.
Se misurando il pH delle mie urine trovo che esso è da 7 a 7.5 di mattina, e poi scende a 6 durante il giorno, cosa può significare?
La domanda di cui sopra è di grande utilità ed intelligenza.
Mette in effetti in risalto il problema delle analisi reali in senso dinamico, contrapposte alle analisi virtuali, fisse e teoriche, di cui sono pieni zeppi i testi di tutte le università e le bacheche di tutti gli ufficiali sanitari.
Se i ricercatori lavorassero seriamente e con più metodo, alla ricerca dei valori nei diversi momenti della giornata e nelle più svariate circostanze della vita, ci troveremmo con parametri più complessi e oscillanti, ma con una scienza assai più realistica e interessante di quella virtuale, statica e ingessata che siamo costretti a sopportare.
Ci troveremmo con tabelle assai più vere ed autentiche di quelle, spesso devianti e imbroglianti, imposte al mondo dalla Fda, tanto per fare un esempio.
Per misurare la presenza di leucociti nel sangue, i medici si accontentano in genere di dirti che l’uomo ha normalmente 6000 unità di leucociti per mm cubo di sangue.
Ci voleva il medico russo Kautchakoff, coi suoi memorabili esperimenti svizzeri del 1930, per dimostrare che quei numeri non dicevano granché sulla situazione reale, e che gli sbalzi dei leucociti erano basilari per capire la dinamica e il significato della leucocitosi.
Per fare questo, Kautchakoff organizzò dei gruppi di soggetti diversi (gruppo vegano-crudista, gruppo latte-ovo-vegetariano non crudista, gruppo onnivoro e carnivoro) e prese ad ogni singolo soggetto un campione di sangue prima del pasto principale e dopo il medesimo, mettendo a confronto le due provette appartenenti a ciascun individuo, verificando cose molto interessanti che sono rimaste negli annali della medicina e della scienza nutrizionale..
Scoprì che, nel vegano crudista, i 6000 leucociti iniziali prima del pasto restavano 6000 anche dopo il pasto, mentre nel gruppo latte-ovo-veg non crudista i 6000 raddoppiavano e diventavano 12000, e nel gruppo onnivoro-carnovoro non crudista triplicavano a 18000, a testimonianza che i cibi sbagliati agivano da trigger, o da grilletti scatenanti del pericoloso fenomeno leucocitico, allorquando i cibi prescelti sono quelli sbagliati e non compatibili con le esigenze corporali umane, per cui vengono riconosciuti e classificati dai nostri sensori interni (nell’ipotalamo) come autentici nemici invasori da contrastare e combattere mediante il sistema immunitario come materiale estraneo e non-self.
Per venire al nostro problema specifico riguardante l’equilibrio acido-basico, non esistono, per quanto ne sappiamo, esperimenti e statistiche dinamiche altrettanto sistematiche sulla acidificazione del sangue.
Bisognerebbe prendere delle persone e testar loro il sangue prima e dopo ogni diversa gamma di cibi, prima e dopo ogni azione giusta o sbagliata, prima o dopo ogni fumata di sigaretta, ogni caffè, ogni piatto di carne consumato, e così via.
Siccome gli esperimenti costano parecchio, ci vogliono sponsor e finanziatori disposti a sborsare molti fondi per amore del puro e semplice sapere, cosa che risulta essere sempre più difficile oggigiorno, dove ogni test viene innanzitutto finalizzato a dimostrare le cose che interessano ai finanziatori, e non certo quelle che rischiano di diventare armi controproducenti nelle mani della parte avversa.
Quello che sappiamo con sicurezza è che esistono alimenti alcalinizzanti, che mantengono il nostro pH inalterato (e sono tutti i frutti e le verdure allo stato crudo) ed elementi acidificanti, che tendono invece ad abbassare il pH stesso pericolosamente dai valori normali (e sono le carni, il latte, i cereali stracotti, i legumi, e tutti gli alimenti concentrati e cotti in genere).
E sappiamo pure che, ad ogni mangiata sbagliata, ad ogni proteina inopportuna contenuta nella carne e nel latte ingeriti, ad ogni carburante difettoso e problematico che andiamo a versare nel nostro sistema, parte un processo acidificante che il sistema immunitario è costretto a considerare come emergenza mortale, a stoppare immediatamente mediante l’uso di un adeguato tampone alcalino (soprattutto calcio organico, ma anche sodio e magnesio organici, che sono tutti minerali alcalini).
Più grave l’acidificazione e più calcio organico serve (e quel calcio contenuto nel cibo ingerito, nel latte ingerito, a nulla serve, essendo stato reso inorganico dalle lavorazioni e dalla bollitura).
L’intervento immunitario è istantaneo ed urgente, poiché un’acidificazione non immediatamente stoppata e corretta significherebbe morte sicura, per blocco immediato di tutte le operazioni e gli interscambi elettromagnetici che avvengono in continuazione nel sistema cellulare e nel corpo.
Ecco dunque le continue emergenze, i ripetuti prelevamenti di osseina dalle ossa, e la conseguente osteoporosi di cui sono classiche vittime i consumatori di latte e latticini, come dimostrano chiaramente le precise statistiche mondiali che vedono non a caso ai primi posti dell’osteoporosi, del diabete e del cancro, proprio i paesi a più alto tasso di consumo di latte e di carne.
Ancor meno si sa, con precisione e rigore statistico, sul comportamento del pH nelle urine, nel sudore, nel materiale biologico escretorio.
Possiamo però fare dei ragionamenti e delle ipotesi che possono far capire, ad esempio, quale è la logica e il meccanismo che fa abbassare il valore delle urine da un pH 7.5 nelle prime ore della mattina, a un pH 6 nel corso della giornata.
Chiaro che, nel sangue, tale abbassamento non è concesso, non succede e non può succedere, altrimenti moriremmo all’istante fulminati da collasso metabolico e cardiocircolatorio.
Il sistema immunitario, ogni qualvolta il pH del sangue scende dalla gamma dei valori previsti di 7.35-7.45, viene allertato dai sensori dell’ipotalamo, e invia un messaggio-missile telegrafico al midollo spinale, per il rilascio di osseina.
Nell’urina invece, e anche negli altri liquidi di scarto, tale meccanismo non scatta, per il semplice motivo che si tratta di materiale liquido ormai escreto, esternato ed esausto, già finito fuori dalla parte nobile-operativa dell’organismo, non più appartenente alla giurisdizione del medesimo, e quindi soggetto a normale processo degenerativo di ossidazione e di acidificazione.
Quindi nulla di strano, negativo e preoccupante nel fatto che esista un fisiologico calo del pH nelle urine.
In un pianeta Terra tormentato e sconquassato dalla acidificazione dei suoi improvvidi abitanti, che fanno quasi a gara a chi si acidifica di più, il consumo di antiacidi procede non a chili ma a tonnellate.
Ma i farmaci non possono sostituirsi agli alcalinizzanti naturali. Essi possono solo apportare sensazioni benefiche limitate e di breve periodo, che lasciano inalterati al loro posto i meccanismi produttori del fenomeno acidosi.
Non esiste dunque alcuna alternativa al problema se non quella di correggere radicalmente le proprie ideologie e le proprie abitudini alimentari, le quali consistono socialmente, ai tempi attuali, nel far transitare, nei nostri corpi vegeto-fruttariani, prodotti animali pieni di insidie e severamente vietati dalla scienza e dalla logica nutrizionale, cibi cotti e devitalizzati carichi di zavorra vuota, ossidante ed acidificante.
L`acqua costituisce ca. il 70% del nostro corpo, vale a dire che su 70kg di peso ca. 42 litri sono acqua. Possiamo, quindi facilmente comprendere come bere acqua alcalina ( acqua Kangen) possa essere una strada percoribile da tutti per alcalinizzare il nostro organismo in modo naturale senza l`uso di sostanze chimiche estranee alla nostra biologia.
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mercoledì 7 aprile 2010
Come l'acqua alcalina agisce per prolungare la vita.
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ACQUA ALCALINA E ACIDO GASTRICO
Noi tutti sappiamo che invecchiamo e ci ammaliamo a causa dell`accumulo di acidità in eccesso nel nostro organismo e che l`alcalinità neutralizza l`acidità; perciò, bere acqua alcalina ha senso. Ma sappiamo come l`acqua alcalina agisce nel nostro corpo? Alcuni medici sostengono che il nostro acido gastrico annullerebbe comunque l`alcalinità e che, pertanto, bere l`acqua alcalina sarebbe inutile. Come replichiamo loro?
Ecco cosa accade nello stomaco:
Lo stomaco tende a mantenere il suo pH stabile intorno al valore di 4.0. Quando beviamo acqua alcalina ad elevato pH, il pH dell`acqua bevuta si abbassa, mentre quello gastrico aumenta. Questo aumento dipende da quanto alcalina è l`acqua che assumiamo. Appena il pH gastrico raggiunge il pH di 4.5, lo stomaco reagisce producendo più acido cloridrico, al fine di spingere nuovamente il suo pH al di sotto del 4.0.
La modalità con cui lo stomaco produce acido cloridrico è meglio nota alla categoria dei patologi, che a quella dei medici in generale. La formula chimica di produzione dell`acido cloridrico è:
HO2 + CO2 + NaCl = HCl + NaHCO3
Acqua, anidride carbonica e cloruro di sodio (sale da tavola) producono acido cloridrico e bicarbonato di sodio. L`acido cloridrico fluisce nello stomaco,il bicarbonato di sodio nella circolazione sanguigna.
[N.B.: È interessante come la formula di sopra sembri essere semplice, ma nessuno scienziato è in grado di ottenere in laboratorio acido cloridrico e bicarbonato facendo reagire acqua, anidride carbonica e sale. Solo le cellule vive possono realizzare tale reazione chimica. In laboratorio è possibile ottenere solo il contrario: aggiungendo acido cloridrico a bicarbonato di sodio, si otterranno immediatamente acqua, anidride carbonica e sale.]
Il bicarbonato di sodio svolge la funzione di tampone alcalino nel nostro sangue. Infatti, nel nostro sangue due tipi di tampone, quello acido e quello alcalino, costantemente controllano il pH sanguigno e lo mantengono costante sul valore di 7.365. Quando il sangue diviene troppo basico, il tampone acido fa in modo di abbassare il pH del sangue; viceversa, se il sangue diventa troppo acido, il tampone alcalino ne innalza il pH.
I tamponi alcalini sono formati dal bicarbonato (HCO3¯ ) in unione con minerali alcalini. I principali sono bicarbonato di sodio (NaHCO3), bicarbonato di potassio (KHCO3), bicarbonato di calcio (Ca(HCO3)2) e bicarbonato di magnesio (Mg(HCO3)2). Il tampone acido principale è l`acqua (H2O);pertanto non vi è penuria di tampone acido.
LA SCOPERTA DELLA DOTT.SSA LYNDA FRASSETTO
Nel 1996 la Dott.ssa Lynda Frassetto dell`Università della California in San Francisco ha scoperto che, con l`avanzare dell`età, dopo circa i 45 anni, perdiamo gradualmente i tamponi alcalini - i bicarbonati- nel nostro sangue. Intorno ai 90 anni perdiamo il 18 % di bicarbonati nel nostro sangue.
Un quantitativo insufficiente di bicarbonati nel nostro sangue riduce la nostra capacità di gestire (neutralizzare e scaricare) gli acidi che il nostro organismo produce. Questa è la causa dell`invecchiamento. L`età di 45 anni è l`età media in cui gli esseri umani iniziano a mostrare sintomi quali diabete, ipertensione, osteoporosi e molte altre malattie degenerative. E poichè non possiamo più gestire gli acidi, li accumuliamo nel nostro corpo, sotto forma di colesterolo, acido grasso, acido urico, urato, solfato, fosfato, calcoli renali, ecc.
Per maggiori informazioni sui benefici di acqua kangen
www.acqua-kangen-alcalina.com
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ACQUA ALCALINA E ACIDO GASTRICO
Noi tutti sappiamo che invecchiamo e ci ammaliamo a causa dell`accumulo di acidità in eccesso nel nostro organismo e che l`alcalinità neutralizza l`acidità; perciò, bere acqua alcalina ha senso. Ma sappiamo come l`acqua alcalina agisce nel nostro corpo? Alcuni medici sostengono che il nostro acido gastrico annullerebbe comunque l`alcalinità e che, pertanto, bere l`acqua alcalina sarebbe inutile. Come replichiamo loro?
Ecco cosa accade nello stomaco:
Lo stomaco tende a mantenere il suo pH stabile intorno al valore di 4.0. Quando beviamo acqua alcalina ad elevato pH, il pH dell`acqua bevuta si abbassa, mentre quello gastrico aumenta. Questo aumento dipende da quanto alcalina è l`acqua che assumiamo. Appena il pH gastrico raggiunge il pH di 4.5, lo stomaco reagisce producendo più acido cloridrico, al fine di spingere nuovamente il suo pH al di sotto del 4.0.
La modalità con cui lo stomaco produce acido cloridrico è meglio nota alla categoria dei patologi, che a quella dei medici in generale. La formula chimica di produzione dell`acido cloridrico è:
HO2 + CO2 + NaCl = HCl + NaHCO3
Acqua, anidride carbonica e cloruro di sodio (sale da tavola) producono acido cloridrico e bicarbonato di sodio. L`acido cloridrico fluisce nello stomaco,il bicarbonato di sodio nella circolazione sanguigna.
[N.B.: È interessante come la formula di sopra sembri essere semplice, ma nessuno scienziato è in grado di ottenere in laboratorio acido cloridrico e bicarbonato facendo reagire acqua, anidride carbonica e sale. Solo le cellule vive possono realizzare tale reazione chimica. In laboratorio è possibile ottenere solo il contrario: aggiungendo acido cloridrico a bicarbonato di sodio, si otterranno immediatamente acqua, anidride carbonica e sale.]
Il bicarbonato di sodio svolge la funzione di tampone alcalino nel nostro sangue. Infatti, nel nostro sangue due tipi di tampone, quello acido e quello alcalino, costantemente controllano il pH sanguigno e lo mantengono costante sul valore di 7.365. Quando il sangue diviene troppo basico, il tampone acido fa in modo di abbassare il pH del sangue; viceversa, se il sangue diventa troppo acido, il tampone alcalino ne innalza il pH.
I tamponi alcalini sono formati dal bicarbonato (HCO3¯ ) in unione con minerali alcalini. I principali sono bicarbonato di sodio (NaHCO3), bicarbonato di potassio (KHCO3), bicarbonato di calcio (Ca(HCO3)2) e bicarbonato di magnesio (Mg(HCO3)2). Il tampone acido principale è l`acqua (H2O);pertanto non vi è penuria di tampone acido.
LA SCOPERTA DELLA DOTT.SSA LYNDA FRASSETTO
Nel 1996 la Dott.ssa Lynda Frassetto dell`Università della California in San Francisco ha scoperto che, con l`avanzare dell`età, dopo circa i 45 anni, perdiamo gradualmente i tamponi alcalini - i bicarbonati- nel nostro sangue. Intorno ai 90 anni perdiamo il 18 % di bicarbonati nel nostro sangue.
Un quantitativo insufficiente di bicarbonati nel nostro sangue riduce la nostra capacità di gestire (neutralizzare e scaricare) gli acidi che il nostro organismo produce. Questa è la causa dell`invecchiamento. L`età di 45 anni è l`età media in cui gli esseri umani iniziano a mostrare sintomi quali diabete, ipertensione, osteoporosi e molte altre malattie degenerative. E poichè non possiamo più gestire gli acidi, li accumuliamo nel nostro corpo, sotto forma di colesterolo, acido grasso, acido urico, urato, solfato, fosfato, calcoli renali, ecc.
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